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Né nero, né bianco

2 partecipanti

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1Né nero, né bianco Empty Re: Né nero, né bianco Mer Mag 05, 2010 3:51 pm

Nilu



In merito all'appunto fatto dalla cassazione che riporta all'ordine il tribunale di Catania e tutti i tribunali che andrebbero oltre le regole stabilite anche nella Convenzione dell'Aja concordo...ed in merito al vaso di pandora, quale appare il percorso atto ad ottenere il decreto d'idoneità, del quale ne sottolinei l'illogicità, anche. Servirebbe rivolgerci alla C.A.I.o si dovrebbe far ricorso alla cassazione per ogni "irregolarità"? qui gioca anche la nostra incommensurabile voglia di divenire genitori che ci fa spesso abbassare la testa di fronte a tante cose che non vanno bene, ma è nella speranza di non rallentare i tempi ed alla fine si va di fronte alla cassazione solo quando si è costretti.
Credo che sarebbe utile muoversi tutti assieme, magari raccogliendo varie motivazioni (relazioni che valgono per tutti i tribunali, l'età dei genitori da legge, se non ricordo male quella del più vecchio...etc).
Grazie del chiarimento in merito al fatto che non vengono messe in discussioni le disponibilità dei gentori ma i limiti posti nei decreti, scratch non lo avevo proprio capito!
un abbraccio cheers

2Né nero, né bianco Empty Re: Né nero, né bianco Mer Mag 05, 2010 2:38 pm

Admin

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L’intervento della Procura presso la Cassazione fa riferimento ad una sentenza emessa dal Tribunale di Catania che recependo le richieste di una coppia ha decretato la stessa idonea ad adottare un bambino purchè di razza bianca. pale Exclamation

L’aspetto rilevante, non sono tanto i desiderata della coppia, ma che un tribunale non solo ascolti, non solo accetti, non solo li scriva in decreto, ma ritenga ancora la coppia idonea all’adozione. Exclamation

E’ il presupposto di partenza che è sbagliato. La coppia, come tu rilevi non acquista un bambino, lo accoglie. Lo accoglie perché IL BAMBINO ha dei bisogni che vanno soddisfatti. L’adozione internazionale deve essere l’ultima spiaggia per un bambino che non ha avuto risposte nel proprio Paese, che nessuno lì ha voluto. Il concetto che ci sta dietro è quello di creare l’incontro tra l’esigenza vitale di famiglia di un bambino e il desiderio di esercitare la genitorialità da parte della coppia. Il connubio tra le due cose deve nascere sulla base delle caratteristiche e delle possibilità e potenzialità della coppia e le esigenze del bambino. Non può essere viceversa. Non posso far prevalere i desideri della coppia e modellare il bambino come loro vogliono. alien
La coppia di 50enni o 60 enni che dopo essersi costruiti la carriera, la casa, aver viaggiato in tutto il mondo, essersi creati la loro vita, ora, annoiati dei giocattoli che hanno, arrivano all’ente e vogliono adottare in Africa, perché è bello, perché è un’opera pia, perchè cosi hanno l’occasione di visitare un continente nuovo perché….ecc. ecc. ma pongono il vincolo del bambino sano, senza traumi da abbandono, biondo con gli occhi azzurri se no differisce troppo e si vede che è adottato, e soprattutto neonato! Io ci metterei una bomba! bom bom bom Ti assicuro che purtroppo, ahimé, coppie così esistono ed HANNO L’IDONEITA! bom

La sentenza chiesta dalla Procura dovrebbe evitare che coppie di questo tipo abbiano l’idoneità e che i Tribunali comincino ad adottare linee comuni interpretando correttamente la 184 modificata:Ora ogni tribunale inserisce i vincoli che vuole e le interpretazioni che vuole! mi piacerebbe sapere perché se io adotto a Trento posso avere un decreto per uno o due bambini, a Trieste per uno o più, a Venezia fino a pochi mesi fa, Bologna o a Roma tuttora per un solo minore. Possibile che con centinaia di coppie che ogni anno presentano disponibilità a Bologna o a Roma non ve ne sia una, dico e sottolineo una, idonea per due bambini! Question Poi fai ricorso oppure chiedi l’ampliamento in sede di abbinamento e ti autorizzano l’adozione di 4 fratelli! Ma dove sta la logica? confused Oppure che mi si spiegasse perché se adotto a Trento la differenza massima di età e calcolata sul più vecchio dei coniugi e a Roma, Milano, Trieste , Venezia, Bolzano sul più giovane? Ma dove sta la logica? confused Perché un decreto di idoneità all’adozione internazionale rilasciato da qualsiasi tribunale minorenni italiano vale in tutto il mondo ma non in Italia! Se voglio l’adozione nazionale devo chiederla in modo specifico e devo fare una valutazione ad hoc che mi vale solo in quel tribunale! Se voglio presentare la disponibilità in più tribunali devo sottopormi a valutazione in ognuno di essi! Ma dove stà la logica? confused Perché a Torino il 70% delle coppie non è idoneo e in tutti gli altri Tribunali non è idoneo l’1-2%! Perché mi viene detto che deve essere salvaguardata la primogenitura perché la legge vuole così e la Cassazione e la Corte Costituzionale mi dicono che il concetto di primogenitura non esiste nell’ordinamento giuridico italiano? Ma dove sta la logica? confused

Benvenga quindi ciò che mette ordine! Quello che la Procura vuole sia detto dalla Cassazione è che l’arbitro, il tribunale, non può cambiare o alterare le regole del gioco a partita iniziata, quando il gioco ha già delle regole sue stabilite a monte e accettate e sottoscritte dai giocatori prendendosi beffe di loro! albino clown jocolor geek

I desiderata delle coppie, secondo il mio parere, vanno discussi con l’Ente autorizzato. E’ l’Ente che deve può e deve accompagnare la coppia, eventualmente, a scoprire potenzialità o risorse in relazione al Paese in cui adotta. Adottare un bambino vittima di abuso in Colombia è diverso che adottarlo in Etiopia o in Thailandia o nelle Filippine. Adottare un bambino da famiglia sostituta è diverso che adottarlo da istituto. Adottarlo in un Paese dove l’abbinamento è per sorteggio o per scelta tra un gruppo di fascicoli è diverso che adottarlo in un Paese dove è mirato al benessere del bambino e potremmo continuare a lungo…. sunny

E’ vero, la sentenza apre la strada all’eliminazione di altre limitazioni, ma nei decreti, non nelle disponibilità delle coppie. Se la logica è quella della sussidiarietà, del bambino giusto alla coppia giusta, non si può prescindere dalle capacità, dalle risorse e dalle disponibilità della coppia. study Non posso pensare di obbligare una coppia ad accogliere un bambino con handicap se non ha le forze, le risorse e le capacità per farvi fronte. Ma queste sono valutazioni che competono all’Ente Autorizzato in relazione al Paese in cui opera e al rapporto che ha con la coppia. I Paesi che hanno a cuore il benessere dei propri figli e li mandano all’Estero perché sono coscienti che in patria non potrebbero trovare risposte adeguate, sono gli stessi che non obbligheranno mai una coppia ad accettare un’adozione che non può funzionare, anche perché difficilmente la proporrebbero.
Serena! sunny sunny Nessuno potrà mai obbligarti ad accettare un percorso che coinvolge la vita di un bambino bisognoso e tutta la tua vita e la vita di chi ti sta vicino, senza un tuo consenso cosciente e responsabile, neanche una sentenza della Cassazione!
G.T. afro

https://ladimoraonline.forumattivo.com

3Né nero, né bianco Empty Re: Né nero, né bianco Mer Mag 05, 2010 10:30 am

Nilu



Caro Giuseppe,
ho aperto questo messaggio almeno 5 volte credo...non è semplice stendere tutti i pensieri che vengono a mente leggendo questi articoli.
La prima cosa che ho pensato comunque è stata "evviva finalmente è chiaro che il razzismo e l'adozione vanno in direzioni diverse e chi vuole adottare è giusto che non scelga il colore della pelle come il colore dell'auto proprio perchè siamo tutti uguali e perchè non sta acquistando ma sta accogliendo..."
Le righe che chiariscono come "la procura della Suprema Corte ha aperto la strada all’abolizione dei vincoli che impediscono la concreta realizzazione del progetto adottivo: non solo il colore della pelle, ma anche l’età del minore e il suo stato di salute. Tali limiti nascono da una scorretta interpretazione della legge 184 (articolo 30 comma 2) ..." hanno invece risvegliato le mille paure che come genitore adottivo vengono a galla quando ti si prospetta che tuo figlio non è sano...se dovessero obbligarmi ad accettare un bimbo ammalato sarei in grado di essere un buon genitore per lui? Question cosa sarei in grado di offrirgli?...paure, ecco cosa vengono a galla!
Temo che se dovessero impedire di esplicitare la disponibilità o meno di adottare bimbi con patologie di vario genere, ci sarebbe meno disponibilità ad adottare e di conseguenza ne rimetterebbero tutti i bimbi. No

4Né nero, né bianco Empty Né nero, né bianco Gio Apr 29, 2010 4:29 pm

Admin

Admin
Admin

Posto questa notizia nell'intento di aprire un dibattito sulla cosa: affraid affraid

ROMA - Sollecitata da un esposto dell'associazione Amici dei bambini, la procura generale della Cassazione afferma che le coppie intenzionate a chiedere in adozione uno o più bambini non possono dirsi indisponibili a ricevere bimbi di pelle nera o di etnia non europea. La procura della Suprema Corte ha espresso questo orientamento innanzi alle Sezioni Unite, che dovranno prendere posizione al più presto.

Il caso nasce dal ricorso con cui l'associazione ha chiesto alla procura di illustrare la corretta interpretazione dell'articolo 30, comma 2, della legge n.184/1983. Un chiarimento alla luce dell'accoglimento da parte del tribunale dei minorenni di Catania dell'istanza di una coppia, dichiaratasi disponibile "all'accoglienza fino a due bambini, di età non superiore ai 5 anni senza distinzione di sesso e religione" ma "non disponibile ad accogliere bambini di pelle scura o diversa da quella tipica europea o in condizione di ritardo evolutivo". Il tribunale di Catania aveva dichiarato i coniugi "idonei all'adozione" di bambini che presentino "le caratteristiche risultanti dalla motivazione". Una palese discriminazione razziale, sostiene Marco Griffini, presidente dell'associazione Amici dei bambini.

Secondo la procura, oltre a violare la nostra Costituzione - che tutela il principio di eguaglianza tra le persone - le adozioni internazionali che escludono i bambini di 'colore' violano anche numerosi trattati internazionali ai quali l'Italia ha aderito. Tra questi, la Convenzione dell'Aja del 1993 sull'adozione dei minori, la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la Convenzione internazionale dell'Onu del 1965 sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

Attesa nelle prossime settimane la decisione delle Sezioni unite, che non avrà ripercussioni sul caso di Catania ma stabilirà soltanto un orientamento giurisprudenziale.

e ancora

Grande soddisfazione dal movimento dei genitori adottivi di Ai.Bi. per l’importante pronunciamento della procura della Cassazione che si è espressa in maniera favorevole sull’esposto presentato dall’associazione contro i decreti di idoneità dei Tribunali per i minorenni in cui si discriminava di fatto l’adozione di bambini di pelle scura.

Con questa rivoluzionaria posizione la procura della Suprema Corte ha aperto la strada all’abolizione dei vincoli che impediscono la concreta realizzazione del progetto adottivo: non solo il colore della pelle, ma anche l’età del minore e il suo stato di salute. Tali limiti nascono da una scorretta interpretazione della legge 184 (articolo 30 comma 2) dove si stabilisce che il decreto di idoneità del Tribunale può contenere “indicazioni per favorire il migliore incontro tra gli aspiranti all’adozione ed il minore da adottare”. Nella prassi però questa possibilità si è trasformata in un ostacolo all’adozione di alcune categorie di bambini: quelli di razza non europea, quelli non più piccoli o con problemi di salute. Anche perché nella maggior parte dei casi sono gli stessi Tribunali per i minorenni a imporre tali vincoli. E’ il caso di quello di Roma, presieduto da Melita Cavallo, che ha emesso decreti vincolati all’età del bambino da adottare, imputando alle difficoltà di inserimento di un figlio adottivo non più piccolo la causa dei fallimenti adottivi.

Da qui la richiesta di AiBi per una corretta interpretazione della legge 184 e la presentazione dell’esposto contro i decreti “razzisti” per far sì che questi ultimi non contengano elementi discriminatori, bensì la disponibilità delle coppie ad accogliere un minore abbandonato. La stessa ratio della legge 184 è infatti quella di garantire una famiglia ai bambini che non ce l‘hanno a prescindere dalle loro caratteristiche somatiche, dall’età, dalla condizione di salute.

Ecco che la procura della Cassazione, con questo pronunciamento, può far tornare e ribadire il significato originario della legge 184 e tracciare così un futuro dell’adozione internazionale libero da vincoli di qualsiasi sorta nell’accoglienza dei bambini. La procura della Suprema Corte ha dimostrato anche in questa occasione di essere un “faro” in tema di diritti dell’infanzia abbandonata, come è stato anche per la kafala – misura di protezione dei minori fuori famiglia prevista dall’ordinamento dei Paesi dell’Islam – riconosciuta come strumento di tutela anche all’interno del nostro ordinamento
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lol! lol! Ciao afro Giuseppe

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